È Marco che scrive.
Ieri sera c’è stata la nostra cena di Natale.
Eravamo in 13 attorno al tavolo.
E l’atmosfera ha fatto riemergere delle sensazioni che mi hanno riportato, con la mente e con il cuore, alla mia precedente esperienza di lavoro, la più importante per me fino a questo momento della mia vita.
Ma ci sono state anche delle altre emozioni che hanno reso speciale la serata proprio perché invece legate a Palabra.
La prima riguarda il posto.
Sono orgoglioso delle mie due socie perché quando abbiamo pensato alla location per la cena c’è voluto meno di un secondo a decidere di individuare una realtà che fosse socialmente impegnata.
Grazie al consiglio di Emanuele, siamo stati alla pizzeria “Porta Pazienza” a Bologna.
Oltre alle nostre pizze, abbiamo lasciato altrettante pizze sospese.
E gli occhi di chi alla cassa ha accolto la nostra richiesta di fare questa piccola donazione, mi hanno riempito il cuore.
Bello trovare luoghi e persone dove i valori in comune risuonano e si amplificano.
È proprio vero che c’è “un business nel business”.
La seconda riguarda le persone.
Il team di Palabra oggi conta ancora tre persone: Nicole, Alessandra, il sottoscritto.
Ma ieri, appunto, eravamo in 13.
C’era chi ha pensato al nome “palabra”, chi ha disegnato il logo e il sito, chi quel sito lo sta sviluppando, agenzie e tecnologie con le quali collaboriamo, persone per noi speciali, chi ci aiuta con i numeri e con le tasse.
Tutte persone che hanno i loro business ma che in misura diversa hanno contribuito o stanno contribuendo a far andare avanti Palabra.
E proprio questa è stata l’emozione, per me, più forte: vedere che un’idea che abbiamo avuto ormai più di un anno fa è diventata realtà al punto da unire attorno allo stesso tavolo questo meraviglioso gruppo di persone.
A loro (Alessandro, Matteo, Emanuele, Enrico, Andrea, Angelo, Alessandra, Giulia, Elisabetta, Chiara) va un grazie sincero per il tempo e il contributo.
Davvero.
E buon Natale.
